Chiesa di Santa Maria alla Fontana

Attaccata ad una parete rocciosa, sorge la cinquecentesca chiesa di Santa Maria alla Fontana.
Precedentemente a questa costruzione, quasi sicuramente si trovava una moschea.
L’attuale aspetto è opera del 1615, come documenta l’iscrizione posta nella lapide sopra il portale anche se la costruzione era già esistente nel XVI secolo, come testimonia un’ordinanza del Capitano Filippo Rinaldi del I settembre 1564, il quale attribuiva al cantiere di detta chiesa il diritto di occupazione del suolo per lo svolgimento dell’annuale fiera dell’8 settembre.

La chiesa, oltre che per il valore artistico e monumentale, è famosa per le numerose leggende ad essa legate. Poiché veniva utilizzata per le veglie funebri, i protagonisti di alcune di esse sono quasi sempre fantasmi; altre leggende scaturiscono invece dalle opere d’arte custodite nella chiesa, oppure sono legate alla sua ubicazione o alla presenza di cunicoli nascosti dietro l’altare.

Il portale della chiesa fu abbassato in occasione della costruzione del Corso Paolo Agliata (1871) e fedelmente rimontato da Giuseppe Cangelosi. Ciò ha fatto sì che per accedere al piano della chiesa, internamente sia stata necessaria la costruzione di una scalinata a due rampe divergenti; sopra di essa è conservato un organo costruito nel 1845 da Pasquale Gueli.

Il vano della chiesa è coperto da tre volte a botte sorrette da semi colonne tuscaniche in pietra grigia, sormontate da splendidi capitelli.

Nella crociera, in fondo alla navata media, è sistemato l’altare maggiore dove in una nicchia in calcare plumbeo e situata la statua dedicata alla Vergine col Bambino di scuola gaginiana, su una base con agiografie del Redentore.

I due altari ai lati del maggiore presentano delle ancone di marmo.
A sinistra è la Pietà opera dello scultore Francesco del Mastro, racchiusa in una cornice marmorea datata 1519; a destra dell’altare maggiore, un’icona di marmo che raffigura Cristo che versa il suo sangue.
Davanti si trova una statua lignea di Sant’Antonio Abate, attribuita a Gio Pietro Ragona.

Nelle pareti laterali sono quattro tele: Maria SS. del Carmine attribuita a Vincenzo Riolo; segue l’altare di San Giuliano, con un particolarissimo quadro in tela tardo seicentesco che raffigura la Madonna col Bambino con Santa Elisabetta, San Giovannino, San Giuseppe e San Zaccaria e San Giuliano di Le Mans; la tela dedicata a Santa Lucia e Sant’Apollonia e la tela del martirio di San Giuda Taddeo.

La chiesa è attualmente chiusa per restauro

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