Monumento a Epifanio Li Puma

Bronzo e pietra opera di Tommaso Geraci – 1999

Epifanio Li Puma nacque a Raffo, una frazione di Petralia Soprana il 06/01/1893. La prima lotta la intraprese al ritorno dalla prima guerra mondiale, rivendicando le terre che lo Stato aveva promesso ai combattenti.
Epifanio Li Puma era contro il fascismo e lo diceva apertamente, il suo coraggio e la sua determinazione erano a conoscenza di tutti. Non era un rivoluzionario, ma un pacifista che credeva nello stato e nella legge uguale per tutti. Un politico sindacalista, che in occasione del referendum sulla monarchia o repubblica si schierò, facendo votare, in favore di quest’ultima. I suoi discorsi politici erano sempre a favore della sinistra e del PSI che lui indicava come il partito che dava pane perché credeva negli ideali politici del socialismo. Si adoperava per difendere e rivendicare i diritti del popolo e se pur sprovvisto di una base culturale operò una rivoluzione fra i contadini spingendoli a chiedere i propri diritti nei confronti degli agrari.
Per questo organizzò a Raffo nel 1946 la lega dei lavoratori della terra in quanto aveva capito che solo attraverso i sindacati le sorti dei contadini potevano risollevarsi. Questo suo impegno naturalmente lo portò a scontrarsi con il feudatario presso cui lavorava e cominciò a ricevere intimidazioni e minacce di sfratto dal feudo.Con la costruzione della lega iniziarono le prime riunioni e le prime rivendicazioni, infatti, le riunioni della lega non solo servivano ad organizzare la lotta ma anche a informare i cittadini di quanto stava avvenendo dal punto di vista politico,legislativo e sindacale. Le riunioni, in un primo tempo e fino a quando non diventarono segrete, venivano comunicate in vari modi, suonando la campana o a passaparola. Nonostante il clima di intimidazione e schiavizzazione, le riunioni continuarono ma divennero segrete. L’argomento in discussione negli incontri era sempre lo stesso: decidere di non lavorare più il terreno del marchese per costringerlo a riconoscere le leggi vincenti. Una scelta difficile da fare visto che quel pezzo di terra da coltivare era l’unica fonte di vita per molte famiglie. Di fronte a questo problema,in occasione delle ripartizioni del prodotto, per ottenere l’applicazione delle nuove percentuali, dettate dal “decreto Gullo”, Li Puma convocò i Capi-lega delle borgate vicine e protestò la necessità di chiedere all’organizzazione sindacale l’assistenza di un avvocato. Nel 1947, visto i primi successi, si diede l’avvio all’occupazione simbolica delle terre incolte e mal coltivate con l’obiettivo della “terra a chi lavora”.
Dall’attuazione del decreto Gullo si passa all’attuazione del decreto N°89 naturalmente non applicato in Sicilia per l’assegnazione delle terre incolte o mal coltivate a favore delle cooperativa contadine.
Con questa speranza Li Puma assieme agli altri capi-lega lanciò la proposta della costituzione di una cooperativa agricola che prese il nome di “Madreterra” e venne avanzata la richiesta per ottenere 5000 ettari di terra. La richiesta venne respinta, ma questo non scoraggio i contadini che decisero di non seminare e di non coltivare la terra dei padroni. Le riunioni si intensificarono e il movimento contadino stava prendendo piede. Epifanio veniva ripetutamente minacciato. A chi gli consigliava di denunciare coloro che lo minacciavano rispondeva “quattro anni di guerra, di prima linea e di trincea neanche una ferita e ora dovrei aver paura qua?…”Epifanio Li Puma fu ucciso il 2 marzo 1948, mentre lavorava il suo pezzo di terra, da due colpi di fucile provenienti da due uomini a cavallo davanti a due dei suoi figli. Un uccisione che nessuno ipotizzava, ma che per certi versi era annunciata visto che la lotta contro le famiglie feudali si era fatta aspra e la mafia era tutta mobilitata. Un assassinio che arrivò perché Li Puma non si tirò mai indietro, un omicidio necessario perché per battere il movimento, in piena campagna elettorale per le elezioni del 18 Aprile ’48, bisognava dare un segnale forte eliminando fisicamente un capo-lega, un dirigente del movimento contadino.

Share